Buona parte dell’anno che ci lasciamo alle spalle è trascorso tra catastrofici presagi degli amministratori che, periodicamente, a scadenze più o meno fisse, hanno agitato lo spettro del dissesto finanziario, rilasciando, su profili social o tramite un quotidiano in particolare, dichiarazioni allarmanti, ponendo la città alla berlina nel comprensorio nebroideo. Il tutto mentre al Comune da Settembre in avanti è stato un penoso calvario per i dipendenti, che hanno ricevuto lo stipendio a singhiozzo e con forti ritardi, come mai era successo nella storia, con i contrattisti sempre più inferociti e dimenticati e con le casse praticamente vuote. Gli esponenti di opposizione consiliare hanno però ricordato come al comune figurassero crediti nei confronti dell’Ato 1rifiuti in liquidazione certificati, alla data del 31 Ottobre 2014, per € 3.374.124,51 , a fronte di debiti che ammontano a € 1.783.354,55 , con un differenziale di € 1.590.769,96 a favore del comune. Relativamente al 2013, periodo Gennaio-Settembre, quel differenziale a credito del comune ammontava invece a 851.640,01 euro, così come certificato anche dalle relazioni dell’ufficio ragioneria del comune e dal revisore dei conti. Perché dunque non farli valere a proprio favore da parte dell’amministrazione? Anche i sindacati, in particolare la Cisl, che hanno ripetutamente attaccato l’amministrazione, hanno manifestato il disappunto per la gestione scriteriata da parte dell’amministrazione Sottile, un po’ in tutti i settori. “Che fine hanno fatto 822 mila euro che il comune di Sant’Agata ha ricevuto dalla Regione a partire da Luglio – chiedeva la Cisl a Novembre – e che fine hanno fatto gl’incassi della Tari e della Tasi, per quanto incompleti, e degli altri tributi. Evidentemente sono altre le priorità di spesa dell’amministrazione”