“Super manager”, amava definirla il cronista vicino alle posizioni dell’amministrazione. E nei fatti non aveva torto. Già responsabile dei servizi sociali, dell’area tecnica, del settore attività culturali, sport e tempo libero… L’architetto Piera Zingales, era stata individuata dall’amministrazione Sottile come funzionario di riferimento nell’organizzazione della struttura comunale. Adesso la parabola, e l’idillio con il gruppo Sottile, si conclude però nella aule del Tribunale.
La dottoressa Zingales, rimasta esclusa dalle ultime nomine dei capi area, si è infatti rivolta al giudice del lavoro affinché sia dichiarata illegittima ed invalidata la procedura selettiva che ha condotto all’esclusione della stessa funzionaria dall’assegnazione al locale ufficio del giudice di pace. Secondo quanto risulta, infatti, dopo il provvedimento del Ministero della Giustizia che consentiva a tutti i comuni italiani esclusi, tra cui anche Sant’Agata, di rifare le procedure per il mantenimento della sede del giudice di pace, l’architetto Zingales aveva presentato istanza per essere assegnata a quella sede, nell’organico destinato dal comune in mobilità interna, nel posto destinato alla categoria D.
A seguito dell’esclusione dalla procedura selettiva e della conseguente delibera di assegnazione del personale, l’architetto Zingales ha quindi proposto ricorso al giudice del lavoro del Tribunale di Patti, chiedendo la nullità degli atti. L’amministrazione comunale santagatese ritiene da par suo il ricorso dell’architetto Zingales “fondato su distorte valutazioni dei fatti”, ed ha quindi conferito l‘incarico all’avvocato Rosario Ventimiglia per rappresentarla in giudizio al Tribunale del lavoro.
Politica